Visita Ravello

RAVELLO

“Ravello è più vicina al cielo di quanto non sia lontana dalla riva del mare”.
(André Gide, 1902)
Così lo scrittore francese premio Nobel raccontava questo luogo noto al mondo come Città della Musica.
Tappa obbligata per chi si trova a visitare il Sud e non vuole perdersi le bellezze dell’Italia. Vi troverete in una posizione privilegiata, vi sembrerà quasi di poter contemporaneamente toccare con un dito cielo e mare, rimanendo con i piedi ancorati sulla terra.
Ravello nasce dall’insofferenza di quegli amalfitani che, all’epoca della Repubblica Amalfitana, si opponevano alla politica del doge. È sul monte Torello che costruirono la loro città, oggi un susseguirsi di antichi palazzi, chiese monumentali, ville fiabesche.
Consacrata al musicista Richard Wagner, che qui nel 1880 trovò ispirazione per l’ambientazione del suo “Parsifal”, Ravello è stata la musa di tanti letterati e meta prediletta di tanti artisti. Primo tra tutti lo scrittore e poeta italiano Giovanni Boccaccio, che parlò della Costiera Amalfitana come della “…più dilettevole parte d’Italia” e che al nobile ravellese Landolfo Rufolo dedicò nel Trecento una delle più belle novelle del Decameron. Il parigino André Gide vi ambientò nel 1902 il suo romanzo “L’Immoraliste”, l’inglese Edward M. Foster nel 1928 ne fece lo sfondo del suo racconto “The Story of a Panic”. Ha ospitato il pittore e ceramista spagnolo Mirò, il disegnatore olandese Maurits Cornelis Escher, lo scrittore e critico d’arte Ruskin, la scrittrice Virginia Woolf. Meta di appartenenti al jet set internazionale, quali Kennedy, Gianni Agnelli, Gore Vidal, Greta Garbo, Humphrey Bogart, Paul Newman, Robert De Niro e tanti altri.

DA NON PERDERE

Il Duomo
Dedicato a Santa Maria Assunta, fu edificato alla fine del XI secolo. La porta di bronzo porta affisse 80 formelle su cui, in bassorilievo, sono raffigurati il mondo animale e vegetale, l’universo umano e le gerarchie della Chiesa.
La cappella dedicata al principale patrono della città, San Pantaleone, fu costruita nel XVII secolo per ospitare la reliquia del sangue del santo, che compirebbe il miracolo di sciogliersi ogni 27 luglio, anniversario del martirio subito durante le persecuzioni di Diocleziano.

Villa Rufolo
Risale al Milleduecento, fatta costruire dalla famiglia Rufolo, passò poi di famiglia in famiglia fino ad appartenere, oggi, all’Ente per il turismo di Salerno, che ogni anno vi organizza il Ravello Festival, ispirato a Wagner.
L’atmosfera del sito è pregna di influssi della cultura araba, dall’edificio principale alla torre maggiore fino all’affascinante chiostro moresco. Ma è il giardino il posto che da sempre riscuote grande successo. Conosciuto come Giardino dell’Anima, vi basterà affacciarvi per comprenderne il motivo. Lo stesso motivo che ha ispirato i versi del Boccaccio e ha portato Wagner a scrivere sul registro dei visitatori “Il giardino incantato di Klingstor è trovato”, il giardino in cui ambientò il “Parsifal”.

Villa Cimbrone
Antichissima anch’essa, passò di famiglia in famiglia. La sua fortuna cominciò quando, nel 1904, arrivò a Ravello il lord inglese Ernest William Beckett, colpito da quel male inesistente, e tipico della classe inglese ricca, conosciuto come “sleen” e riconducibile, volendo, all’angoscia o alla depressione. Fu qui che Bercket trovò sollievo e ritrovò la gioia di vivere e decise di acquistare Villa Cimbrone per rimanerci. Affidò i lavori al sarto ravellese Nicola Mansi, che ne fece un miscuglio di stili ed epoche, di elementi culturali ed etnici, di reperti e ricordi.
Da non perdere sono il chiostrino e il lussureggiante giardino, tempestato di statue, tempi, fontane, grotte.

Nel cuore di Ravello
Si tratta di un percorso di due ore e mezza circa che vi porterà a scoprire le diverse influenze nell’architettura di Ravello. Si va da Santa Maria a Gradillo, con la sua chiesa in stile moresco, ai resti dell’antico Castello fortificato del XIII secolo fino al cuore della città: piazza del Vescovado, su cui affacciano il Duomo e la torre d’ingresso a Villa Rufolo. Alle sue spalle potrete osservare la chiesa della Santissima Annunziata, il cui volto è decorato a tarsia in pietra grigia, la chiesa di San Pietro alla Costa, la più antica della città. Giungerete, infine, al borgo medioevale di Torello, il primo nucleo abitativo di Ravello, con la chiesa di San Michele Arcangelo.

Da Ravello a Minori
Giù per le scale, in una passeggiata di circa un’ora, poco impegnativa, ma un piacere per gli occhi. Potrete visitare chiesette antichissime, godere di scorci sulla costa e sul mare, riposare, se la stagione lo permette, all’ombra di limoneti, viti e alberi di fichi, immergervi nei profumi della macchia mediterranea, tra mirto, ginepro e rosmarino.

Cantine Ettore Sammarco
Per gli intenditori di vino, Ravello offre una combinazione di fattori pedoclimatici che permettono la coltivazione di uve pregiate per la produzione di vini D.O.C. È proprio qui che nel 1962 nascono le Cantine Sammarco, specializzate oggi nella produzione di vini di altissima qualità, basati su vitigni della tradizione quali Falanghina, Biancolella, Aglianico, Piè di Rosso, Ginestra.
Saremo lieti di accompagnarvi per prendere parte ad una visita guidata delle cantine o per onorare il dio Bacco in una serie di degustazioni.